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caritas diocesana di oria
Ha lo scopo di promuovere “la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (cf. Statuto di Caritas Italiana).
In Italia, Caritas è nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II.
In seguito si sono avvicendati come direttori, don Fernando Mancino, Don Pietro Chirico ed attualmente don Alessandro Mayer, direttore, assieme a don Vincenzo Martina, vicedirettore.
Attualmente l’équipe operativa è in fase di costituzione. Al suo posto – per mandato del Direttore – svolge i compiti di consultazione e collaborazione l’équipe provvisoria, composta da 12 operatori e volontari.
Fondamentale il collegamento e confronto con le varie Caritas parrocchiali, nella promozione dei organismi pastorali e dei servizi: Centri di ascolto, Osservatori delle povertà e delle risorse, Centri di accoglienza, ecc.
I compiti
- approfondire e diffondere i fondamenti evangelici ed ecclesiali del servizio della carità;
- promuovere e sostenere le Caritas parrocchiali;
- curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana;
- organizzare, in collaborazione con la Caritas nazionale, e coordinare a livello diocesano interventi di emergenza in caso di pubbliche calamità;
- realizzare studi e ricerche sui bisogni emergenti nella comunità diocesana per aiutare a scoprirne le cause e preparare interventi nell’ambito di una pastorale unitaria (vedi Osservatorio delle Povertà e Risorse);
- promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale cristianamente ispirato, sia professionale sia volontario, sia pubblico sia privato (vedi Laboratorio Promozione e Sostegno Caritas parrocchiali);
- contribuire allo sviluppo umano e sociale delle popolazioni del Terzo Mondo, coordinando le iniziative e gli aiuti ad esse rivolti (vedi Progetto Albania) e collabora con alcune associazioni per il Progetto Ucraina, nell’accoglienza di bambini dall’area di Chernobyl);
- promuovere e testimoniare la carità verso gli immigrati stranieri, verso i profughi e gli esuli;
- preparare raccolte di fondi da destinare alla carità nei “tempi forti” dell’anno liturgico, come l’Avvento di fraternità e la Quaresima di carità nella Diocesi (vedi Avvento 2012, Quaresima 2013);
- mantenere rapporti con tutte le strutture civili proposte ad attività socio-assistenziali e con organismi di volontariato